Anche il ministero delle Infrastrutture conferma: il bonus dei dieci anni entrerà nel menù del decreto correttivo del Dlgs n. 50 del 2016.

Il problema è noto e riguarda l’arco temporale nel quale calcolare i fatturati, in sede di firma dei contratti Soa: con il nuovo Codice sono cinque anni e non più dieci, come era in passato. Il periodo più breve costringe le società di attestazione a concentrarsi su un quinquennio di crisi profonda e, di conseguenza, ad abbassare classifiche e a tagliare categorie. L’effetto è che tutte le imprese rischiano, al momento del rinnovo delle attestazioni, di ritrovarsi classifiche tagliate e, quindi, possibilità ridotte di partecipare a gare di lavori pubblici.

Il ripristino del bonus dei dieci anni, allora, è ormai diventato argomento di discussione da diversi giorni.

Nella sostanza, però, Palazzo Chigi si sta già muovendo, con l’obiettivo di arrivare all’attivazione dei lavori con le idee già chiare. «Per preparare il terreno – spiega Manzione – già da diverso tempo stiamo raccogliendo le istanze che arrivano dal territorio, in particolare quelle critiche. Cerchiamo di fare un quadro dei problemi statisticamente più ricorrenti e posso dire che si tratta di questioni delle quali ho sentito già parlare spesso in questi giorni, come il subappalto, il massimo ribasso, le progettazioni, la qualificazione». Sarà la Cabina di regia a fare le sue valutazioni. Comunque, «su tutti questi temi c’è già stata una riflessione in sede di scrittura del Codice e sono state valutate ipotesi anche molto diverse