Invitalia centrale unica di committenza

Il decreto che il governo si appresta a varare indica due strade distinte per l’aiuto ai privati e al pubblico.

  • Per ricostruire le opere pubbliche si procederà con erogazioni dirette che saranno alimentate da un mutuo concesso dalla Bei e rimborsato annualmente dallo Stato, secondo il meccanismo utilizzato per le scuole. Il numero delle stazioni appaltanti è ridotto all’osso: le quattro regioni, due ministeri (Mibact e Mit) e le diocesi. Tutti dovranno fare riferimento a Invitalia, che il decreto individua come centrale unica di committenza. I rapporti tra Invitalia e la struttura commissariale saranno regolati da una convenzione. Per vigilare sugli appalti sarà rafforzata la collaborazione con l’Anac. A questo scopo è prevista una apposita convenzione tra Anac, Invitalia e Commissario.

 

  • Invece, per riparare o ricostruire abitazioni o immobili produttivi si è pensato ai finanziamenti agevolati a 25 anni, da attivare attraverso convenzioni con istituti di credito, a valle di una convenzione da stipulare con l’Abi. Il finanziamento viene concesso sulla base di contratti-standard (da definire) assistiti dalla garanzia dello Stato; il beneficiario matura un credito di imposta. L’indennizzo sarà, quasi in tutti i casi, pari al 100% del contributo. Ma non potrà superare il 50% per le seconde case che si trovano fuori dal cratere. Il contributo copre fino al 10% delle spese tecniche (cioè la progettazione). Molto vincolanti le condizioni per avere diritto al contributo. Al di fuori dei comuni del cratere, il sostegno può essere concesso solo a patto di dimostrare il «nesso di causalità» con il terremoto.

 

Inoltre, tutti gli interventi di ricostruzione – sia quelli privati che pubblici – dovranno essere assegnati con gara e affidati solo a imprese iscritte nelle liste di merito (cioè le cosiddette “white list” controllate dalle prefetture). Quanto alla “macchina” della ricostruzione, l’architettura poggia principalmente sulla struttura del Commissario Errani, cui vengono assegnate oltre 70 persone. Viene poi istituito un “Ufficio speciale per la ricostruzione”, con una dotazione di 120 persone, con una distribuzione locale nei territori del sisma. L’ufficio include uno sportello unico per le attività produttive; sarà il front-office della popolazione per tutte le pratiche edilizie e di indennizzo.